ANIME SENZA CONFINI

Anime senza confini

gabbianoqk7gt11

Avrei voluto che il mondo assomigliasse a te “anima senza confini”!

Era il tempo delle mele: Si!

Proprio come in quel film famoso dove gli anni splendevano attraverso i sogni della adolescenza e ti facevano assaporare la libertà incondizionata.

La fanciullezza era quella realtà dove poter spaziare in ogni sogno per sentirsi liberi.

Purtroppo non tutti i fanciulli del mondo hanno avuto la stessa possibilità di assaporare tale libertà e a tutta ora chissà quanti bambini vivono ancora la cruda realtà della guerra, della povertà, delle ingiustizie, degli abusi. Bambini imprigionati dal male.

Il male procurato dall’uomo.

Chiusa questa parentesi davvero triste ho ritenuto di iniziare a scrivere questo libro partendo da un episodio accadutomi in tenera età dove ha lasciato in me la scia di una riflessione più attenta poi in età adulta.

Una mattina d’estate mentre percorrevo il viottolo di una delle tante stradine di Napoli, “la mia città nativa” per dirigermi dai miei amici, d’improvviso comparve innanzi ai miei piedi, saltellando, un uccellino tutto color giallo accecante.

Appena lo vidi pensai: “ma cosa fa quel canarino vuol prendermi in giro”? Ora batto le mani così subito riprenderà il volo, niente da fare l’uccellino non si alzò in volo e rimase davanti a me continuando a saltellare,così provai a prenderlo e con sorprendente semplicità si fece afferrare e in un batter d’occhio me lo trovai tutto aggrovigliato nel palmo della mia mano.

Dentro di me si fece sentire una voce che mi ripeteva: “Un uccello che non sa volare prima o poi finirà sotto un’auto o in pasto a qualche gatto randagio”!

Così da quel giorno in poi quel buffo canarino rimase con me.

Decisi di comprare una gabbia che aveva una piccola altalena e una vaschetta con dell’acqua dove di tanto in tanto l’uccellino poteva immergere le sue piume e farsi un bel bagno.

Appena misi il canarino dentro la sua nuova casa, “chiamiamola così” per rendere meno crudo il nome di gabbia; subito si trovò a suo agio cinguettando e dondolando su quella piccola altalena e tuffandosi dentro alla piccola piscina.

Il canarino non fece una piega sembrava quasi come se fosse stato sempre in quella gabbia appesa fuori al terrazzo di casa mia.

Trascorse il tempo come di dovuto e io e mio fratello un giorno decidemmo di comprare un cardellino, ci sembrava che la canarina fosse sola e bisognosa di un amico.

Dopo qualche mese i due uccellini misero su famiglia e nacquero 3 piccoli uccellini “erano davvero belli”!

Avevano un colore misto tra il giallo, il blu e il verde.

Durante la settimana, come al solito, io e mio fratello dovevamo pulire la gabbia e in quel giorno notai che i tre piccoli nascituri avevano maturato già le ali per poter volare, infatti neanche il tempo di aprire la gabbia per poterla pulire che in quel medesimo istante i tre uccellini se ne volarono via.

Poi con il passare del tempo la canarina e il cardellino morirono.

Da questo ricordo traggo il senso egoistico dell’uomo a cui lega il suo esistere in azioni che pensa che possano essere giuste e rimediare la sorte indotta comunque dall’uomo nei confronti di creature come gli uccelli che sono state create libere per poter volare, su in cielo e chiudendole dentro squallide gabbie di ferro.

Se quel canarino fosse nato in libertà come tutti i volatili esistenti in natura, non sarebbe finito in una gabbia!

Poter volare come un uccello “quale diletto più bello”!

Ho sempre percepito il grande fascino nei confronti di esseri capaci di volare e tra questi esseri materialmente visibili quale gli uccelli, l’uomo ha ricavato la possibilità di creare e perfezionare macchine capaci di volare.

Sono convinto che gli esseri non visibili all’occhio umano ma percettibili all’occhio spirituale, dove hanno la possibilità di volare in dimensioni del tutto inaccessibili all’uomo corporale, quale quella della dimensione trascendentale, sono gli Angeli.

La malattia è una delle tante situazioni che con invadenza e quando meno uno se lo aspetta può entrare nella propria vita.

La malattia vissuta senza una speranza futura diventa per l’anima della persona che si è ammalata come una gabbia.

Un giorno come tutti gli altri mi sono trovato ad essere anche io il protagonista della malattia che con forza mi trascinò nel suo vortice d’ombra.

Una delle tante cose che in quel momento mi ha aiutato a poter spaziare al di là della materia, per rendere l’impeto della sofferenza corporale quale mezzo per poter elevare la mia anima dall’attaccamento al corpo è stato quello di Pregare, pregare in continuazione e in particolar modo nei momenti più cupi e incerti del decorso della patologia.

La preghiera che intensamente ripetevo era l’Ave Maria, non ero io che cercavo la preghiera ma era la preghiera che entrava in me come aiuto e speranza certa.

Ripetevo spesso anche quel passo che dice: “Il Signore è il mio Pastore non manco di nulla”

Non so come ma in quei momenti ho avuto anche il dono di immaginare di essere un aquila in volo e questa possibilità ha dato in me la capacità di uscire da quel corpo statico e malato, per poi potersi alzare in volo, su, in cielo, sfiorando le cime delle alte montagne, normalmente irraggiungibili da qualsiasi essere umano.

La mia immaginazione per poter uscire fuori da quel corpo materiale aveva scelto l’aquila, spesso durante la radioterapia mi alzavo in volo spalancando le ali, i movimenti delle ali si immergevano nella mia mente e sfioravo con le dita delle mani le acque dei fiumi, dei laghi, del mare o dell’oceano, in quel momento ero “un’anima senza confini” non c’era più alcun limite o confine intorno a me.

Il dono perfetto, dopo la preghiera, probabilmente era quello di aver ricevuto in momenti della giornata la possibilità di uscire dal corpo malato e lo facevo attraverso la mente, con l’anima pronta a volare al di là dei sogni, al di là delle situazioni che giravano intorno al mio stato di salute precario.

Di tanto in tanto dovevo subire terapie e raggi, mi bombardavano la zona malata attraversando il volto e per poter fare questo dovevo indossare una maschera tutta chiusa, con appena un piccolo foro in prossimità della bocca per poter respirare.

Attraverso questa maschera potevo intravedere appena, appena, un po’ di luce e questo era possibile grazie ai piccolissimi fori presenti su tutta la maschera.

Con questa maschera agganciata al lettino della radioterapia sembravo un condannato alla pena di morte, la maschera aveva delle cinghie che venivano agganciate alle estremità del lettino per evitare durante la radioterapia il movimento della testa e questo calvario durava circa 25 minuti a seduta avvolte anche 30 minuti.

Ogni giorno per ben 33 (trentatrè) sedute dovevo essere pronto lì su quel lettino dal costo di circa 70 mila euro per curarmi dal male.

La macchina che sprigionava i raggi sembrava un arma spaziale, si muoveva come un robot e girava in torno alla testa, su, giù, di lato, sembrava di essere in quei film di fantascienza dove si vedevano queste macchine extraterrestre che sparavano fasci di laser invece la macchina della radioterapia sparava raggi invisibili ma veramente possenti.

Ogni giorno, grazie a Dio ero spiritualmente pronto per praticare la terapia, rispetto ai primi giorni iniziai a vedere quel lettino come una sorta di navicella che mi trasportava lontano dal mondo, entravo nella mia immaginazione dove a momenti sarei decollato attraverso le ali di una magnifica aquila.

Il percorso che sceglieva la mia immaginazione era quasi sempre lo stesso e cioè volare al di sopra delle montagne, non oso dire quanto era sublime poter vivere quella esperienza.

Toccare con la sensibilità profonda dell’anima, del cuore, della mente spazi inaccessibili all’uomo.

Lo stato debilitante della malattia ti porta alla completa dipendenza di un viaggio senza destinazione, un percorso ignoto, sembra quasi come se ad ogni momento della giornata ti si presenta davanti una nuova porta tu bussi nella speranza che ti apra qualcuno e ti dica: “siamo arrivati a buon fine ora puoi mollare tutto ciò che ti appartiene, la tua carcassa, i tuoi sacrifici, i tuoi risparmi, gli affetti, e quanto altro ci tiene attaccati alla terra, sia materialmente che sentimentalmente e venire via con me”.

Dopo aver bussato la prima porta se passi avanti e se ne presenta un’altra non sai chi ti aprirà la seconda volta o cosa ci sarà oltre.

Dentro di me percepivo una marcata certezza che la persona la quale mi avrebbe aperto le tante porte che mi trovavo dinanzi fosse Lui, Gesù!

Questa percezione rendeva la mia anima quieta, così tranquilla che all’aprirsi di una nuova porta non esitavo proseguire, senza fermarmi o guardare indietro.

Avevo la speranza certa di oltrepassare ogni confine ma non dipendeva da me possedere questa certezza ma proveniva dal buon cuore di Maria che con suo figlio Gesù Cristo ha elargito in me la grazia della serenità.

Quando qualcuno prega per te lo fa tramite un Santo o direttamente a Cristo, o alla Madonna, il Santo a sua volta presenta tutte le preghiere a Cristo e per intercessione di questi Santi si scaturisce un movimento spirituale che pervade l’intimo della persona per la quale si è pregato.

La preghiera è una forza enorme e nello stesso tempo possiede un’intimità assoluta, infatti avvolte si pensa che con le preghiere non si ottiene ciò che uno si aspettava di ottenere ma non è così!

Il Signore già conosce le nostre richieste e le prende ancora più in considerazione quando noi preghiamo.

Siccome dopo una preghiera ci si aspetta sempre quel che desideriamo in positivo, quando ciò non avviene pensiamo che non è valso a nulla pregare.

Vi sono due sfere dimensionali nell’uomo una corporale, quindi l’esterno, e una spirituale, cioè l’interno, tutto ciò che può accadere all’esterno lo possono percepire tutti come ad esempio nel caso di essere risanati da una malattia quindi per una guarigione, mentre quello che avviene all’interno non può essere visto in quanto viene sperimentato unicamente nell’intimo della persona che in quel momento riceve la grazia come ad esempio la grazia della guarigione spirituale o conversione.

Vi sono anche tante altre situazioni in cui la preghiera agisce e magari nessuno sa in che cosa ha agito se non si vedono i frutti, ma è pur vero che in questo caso entriamo nel mistero inaccessibile dell’operare di Cristo in noi.

Avvolte mi soffermo a pensare quante anime vi sono sulla terra che soffrono, quante anime si trovano a combattere il proprio stato di salute nei letti di un ospedale.

Altre volte penso anche a chi non ha la possibilità di essere curato in ospedale, in queste realtà non hanno neanche a disposizione i medicinali per curarsi e vi sono paesi dove le persone muoiono per delle malattia che possono essere tranquillamente debellate da medicinali che esistono in commercio.

In questi paesi la vita media di sopravvivenza è molto bassa, in gran parte del mondo non si muore solo per l’impossibilità di poter avere a portata di mano le medicine giuste per curarsi ma anche per l’assenza di cibo e in ogni momento solo in Africa muoiono di fame o da mal nutrimento tanti bambini, adulti, e vecchi.

Ho incontrato persone che hanno vissuto il loro calvario nella sofferenza fisica in un modo che io personalmente non sapevo dare spiegazioni, ricordo ancora quando ho visto nei volti di alcuni ammalati come se si sprigionasse una luce di serenità e di fiducia.

Nonostante il sapere del loro stato di salute grave sembrava come se in queste persone vi fosse qualcuno che li sorreggesse spiritualmente entrando in intimità nella loro anima e rassicurandoli.

Secondo me anche queste sono enormi grazie che Dio concede a i suoi figli, Dio concede il dono della grazia a coloro che si lasciano guidare dal suo Amore, un Amore di Padre che ci sostiene nelle prove della vita, non vi sono altre spiegazioni se non queste a così tanta speranza e serenità presente nei cuori delle persone che hanno fede.

Dio elargisce la sua grazia a suo piacimento, anche lì dove magari non c’è fede e questo movimento di grazia gratuito proviene dalla sua infinita misericordia e dal suo impietosirsi delle nostre miserie.

Quando il Signore decide una cosa non vi è nessuna altra situazione che può cambiare tale decorso, sul Sinai innanzi a Mose Dio si rivelò nel rovereto che ardeva e disse: “Io sono colui che sono” l’onnipotente, il presente sempre eterno e quando Dio disse a Mose che non sarebbe entrato nella terra promessa, Mose ubbidì ed è in questa ubbidienza che il Signore riconosce la fiducia e la fede che i suoi figli hanno riposto in Lui per poter portare a termine i suoi Santi progetti per la salvezza dell’umanità.

Questo riporre fiducia in Dio genera una alleanza tra fede e ragione, tra Dio e l’uomo.

Si può essere certi che quando si ha veramente fiducia nell’Amore di Dio Padre, nella nostra vita non mancherà mai al nostro fianco la presenza viva di Cristo.

La differenza che ci può essere tra una persona che vive la fede e un’altra che la rifiuta è che la prima riconosce e ringrazia Dio per tutte le grazie ricevute, mentre la seconda anche se ha ricevuto delle grazie per infinita misericordia di Dio non le riconosce, oppure intestardito pensa che sia il caso, o la fortuna a voler che le cose andassero per il verso giusto.

Vi sono persone che sono predestinate e non lo sanno, non hanno ancora raggiunto tale consapevolezza di tale dono immenso.

Dio è il sommo bene è il creatore di tutte le cose visibili e invisibili, quando Egli sceglie delle persone lo fa a colpo sicuro e senza alcun indugio, come quando Cristo scelse i suoi 12 apostoli, li chiamò a se per nome.

Le vie del Signore sono imperscrutabili, i suoi disegni sono inaccessibili, cosa saremmo mai stati se la vita non fosse stata creata per noi?

Non saremmo esistiti!

Non ci sarebbe stata la possibilità di pensare, ragionare, di conoscere la verità!

Quale è la verità?

Dio ha scelto di generarci, e siccome siamo farina del suo sacco non permetterà che l’uomo si riduca a vile destino animalesco ma Dio lascia la sua scia perché in ogni momento, in ogni epoca venga riconosciuto il suo operare, la sua presenza in mezzo a noi e per rendere concreta la sua presenza lo fa attraverso il suo figlio unigenito Gesù Cristo.

Cristo s’immerge in un piccolissimo pezzetto di ostia e si dona a noi nell’umiltà.

L’umiltà!

Quante volte si vede che un ammalato prima poteva essere sempre stata una persona presuntuosa o arrogante e invece la sofferenza comunque inaccettabile per la sua drammaticità, lo ha umiliato, reso mansueto.

Allora queste persone incominciano a scoprire in se altri sentimenti che in salute non li percepivano in quanto il cuore era indurito.

Non tutti dopo una esperienza di malattia possono cambiare in meglio e questo secondo me perché non hanno ascoltato bene quella parte di sensibilità che emergeva fuori dal loro cuore, hanno voluto resistere a tale sensibilità e si sono irrigiditi maggiormente.

Comunque il segno resta, la frenata brusca lascia la striscia dei pneumatici, per noi questa striscia è un territorio nuovo che si è aperto nel cuore anche se è un piccolo territorio, comunque esiste ed è del tutto nuovo per chi non lo conoscesse prima.

Il respiro tira giù l’ossigeno e i polmoni si dilatano è così per coloro che hanno attraversato l’esperienza della sofferenza, per coloro che avevano il cuore indurito.

Oltre ad aver vissuto personalmente l’esperienza della malattia, sono stato sempre a contatto con gli ammalati in quanto la mia professione sanitaria è quella di essere Infermiere.

Quante anime ho potuto conoscere, tra sofferenza e speranza!

Quante ancora che nella loro speranza li ho accompagnati al passaggio da questa vita all’altra!

Alcuni ponevano le loro speranze di guarigione unicamente nella cura in qualcosa di materiale che avrebbe potuto dare loro la salvezza, ma infine io potevo meditare che quelle speranze certamente buone non erano comunque speranze certe e quando possibile se potevo aprivo qualche spiraglio di luce attraverso una speranza del tutto diversa ma certa almeno per tutto ed era quello di parlare della fede.

Non è facile in momenti così incerti quale la malattia parlare di fede e pure se qualcosa arriva al cuore della persona ammalata il suo porsi nella speranza diventa come una lancetta della bussola che si dirige verso il magnete che lo attrae e questo magnete è Dio.

Se la vita viene vissuta senza un fine ultimo è come averla vissuta in una gabbia!

Le anime di queste persone che hanno posto il loro senso d’esistere unicamente alle cose materiali sono come degli uccelli in gabbia, sono anime dove durante e alla fine della loro esistenza sono obbligati a sostare lungo un confine senza poter andare oltre e questo confine è stato creato dalla loro stessa incredulità o per dire meglio infedeltà, non hanno riposto la fiducia in Dio dimenticandosi del dono della fede.

Le persone che riconoscono la vita come dono di Dio hanno come meta del loro vivere, il principio e fine ultimo in Cristo e cioè un’anima che desidera essere proiettata al di là di ogni confine che sfocia nella vita eterna.

Gesù ha detto: “Chi crede in me non morirà e vivrà in eterno” vivere in eterno, è varcare i confini della schiavitù per poter giungere nella completa libertà, senza limiti di spazio e di tempo.

“Ciò che è impossibile agli uomini è possibile a Dio”!

Non ci si può illudere che tutti coloro che hanno fede e si sono comportati come autentici cristiani, dopo questa vita giungano immediatamente al di là dei confini.

Sarebbe davvero stato invano il sacrificio di Gesù se noi ponessimo la nostra salvezza unicamente grazie alle nostre opere, o alla nostra fede.

Certamente Cristo lo ha detto: “Se aveste fede quanto un granello di senape potreste dire a questo monte di spostarsi da un luogo all’altro e gettarsi in mare”.

Però, noi chiediamoci cosa intendiamo per la parola fede.

Secondo me aver fede è porre la propria fiducia in Dio, perché attraverso la fiducia e l’obbedienza a Dio, ai suoi comandamenti, si concretizza la fede nel riconoscere il sacrificio di Gesù unica salvezza per ognuno di noi e per tutta l’umanità.

Fede = Fiducia e obbedienza a Dio, ai suoi comandamenti.

Fede = Salvezza a chi Crede in Cristo figlio di Dio e al suo vangelo.

Salvezza = Sacrificio di Cristo a riscatto della vita di ogni essere umano.

Ad ogni giorno che passa, ad ogni istante, il tempo si fa padrone della vita e come un treno ad alta velocità percorre i binari della nostra esistenza, questo tempo che senza pietà va avanti.

Durante gli istanti formati da millesimi di secondi, da minuti, da ore, da giorni, da settimane, da mesi,da anni……..cosa resta?

Le singole persone hanno un loro tempo prestabilito, è come quando qualcuno imposta la sveglia ad un ora precisa, così io penso che sia per noi.

La vita concessa ad ogni essere umano possiede una sua storia e in questa personale realtà individuale nel frattempo vi sono tante altre storie di vite che passano.

Il tempo delle singole anime ha un peso differente rispetto alla realtà in cui si trovano a vivere la loro esistenza e questo non perché ognuno è diversi innanzi a Dio ma perché l’uomo in date realtà sociali crea situazioni di vita disumane.

La differenza che c’è tra me e te!

Tu lontano chissà dove!

Oppure vicino quanto mai, ma il frenetico andare della civiltà moderna dove vi è il benessere che fa da padrone solo per una cerchia di persone, avvolte ha la capacità di nascondere i volti di quei fratelli bisognosi che nonostante si trovino a vivere in una società civile dove ringraziando Dio non vi sono guerre, o atroci dittature, magari in questo contesto apparente tutto sembra apposto, e nel frattempo questi fratelli vivono la loro vita, il loro tempo concesso in una inaccettabile situazione di precariato, sia per il lavoro che per il riconoscimento della loro dignità personale.

Stiamo parlando non solo di quelle persone che vengono da altri paesi ma di tutte quelle persone, che trascorrono i loro momenti di vita quale dono di Dio in uno stato di continuo bisogno eppure anche in queste realtà sociali il potere, come padrone maschera bene le contraddittorietà di uno stato in cui il diritto ad una vita dignitosa dovrebbe essere in primo posto salvaguardata e questo no per giuste cause politiche ma in nome di Dio, Padre e Giudice giusto innanzi ad ogni suo figlio.

Gesù ha detto: “Gli ultimi saranno i primi e io penso non solo gli ultimi nell’umiltà, nella semplicità, nell’ignoranza, ma specialmente gli ultimi nella povertà”.

Nella vita di tutti i giorni vi sono situazioni che hanno dello speciale e non sempre si riesce a percepire l’eccezionalità dei messaggi che ci vengono inviati dall’alto, questo perché o non si è in sintonia con il dono della fede o perché troppo presi da altre cose.

Nonostante tutto ognuno di noi corre sempre verso le attrazioni effimere che attraggono l’ego.

Vi sono infinite cose che tendono a disorientare la vita spirituale delle persone e se non fosse per grazia di Dio noi saremmo avviluppati nel disperato sacco della cecità spirituale.

L’anima ha necessità di esplorare i luoghi della pace, della serenità,della concordia, del bene e di tutto ciò che và al di sopra del materialismo.

Se ci pensiamo un anima che è conforme al materialismo non trova armonia con le intenzioni buone e questo perché di mezzo c’è sempre l’interesse al superfluo anziché all’essenziale.

Le parole di Gesù risuonano in tutti gli angoli della terra e le sue Sante parole sono una lama a doppio taglio che penetrano in profondità, nell’intimo della persona, apportando e generando anche dei conflitti interiori che comunque servono per una rinascita del cuore.

Il cuore viene alimentato dalle parole Sante di Cristo e una volta che si ricolma di fiducia nella fede, diventa bacino di riserva per la propria anima.

La mente e il cuore hanno una fondamentale importanza nella crescita spirituale dell’anima nessuna delle due può sussistere in armonia se non fosse sostenuta e rigenerata continuamente dalla grazia di Dio.

Quando Gesù dice: “dove sarà il tuo cuore lì sarà il tuo tesoro” non vi sono altre spiegazioni per capire quanto sia indispensabile per ogni persona disporre il proprio cuore alla grazia e ricevere gratuitamente la salvezza.

Il problema fondamentale per chi invece fa resistenza alla venuta dello Spirito Santo è l’ostinazione all’incompatibilità tra il proprio ego carnale con quello della grazia spirituale.

Il movimento delle ali di un uccello come ad esempio il gabbiano o un aquila rispecchiano il movimento aggraziato della libertà e non a caso tutti alla vista di un tale movimento rimangono incantati è come se in quel momento il tempo si fermasse e anche noi desiderosi, quasi invidiosi di quel sublime dono del volare concesso a umili creature quali gli uccelli, siamo destinati ad un volo ben diverso ed è quello riservato agli Angeli.

Gesù in una delle sue parabole descrive con chiarezza il destino dell’uomo e quando uno dei farisei gli chiede: “Maestro quando ad una donna gli muore il marito e poi la donna ne sposa un altro, nel momento in cui si ritroveranno nel regno dei cieli di chi sarà sposa la donna al primo o al secondo marito”?

Allora Gesù risponde: “ In verità vi dico quando si è nel regno dei cieli tutti diventeranno come Angeli, non ci sarà ne moglie ne marito, ma tutti simili agli Angeli” liberi di volare nell’eterno Amore di Dio, tutti insieme, con gioia e letizia.

Noi possiamo solo immaginare come gli Angeli si muovono da un luogo all’altro, la nostra immaginazione è però circoscritta dal vincolo della materia e così pensiamo che il muoversi di un Angelo possa essere, magari simile a quello di un uccello, ma per quanto sia che già immaginare che creature come gli Angeli possano volare diventa una meravigliosa intuizione secondo me nella realtà trascendentale il moto di un Angelo avviene in tutto altro modo.

Gli Angeli sono rappresentati con grandi ali bianche per me queste ali bianche sono lo Spirito di nostro Signore che come un mantello avvolge i suoi figli rendendoli capaci di non avere più confini o spazi delimitati dove poter dirigersi e questo è possibile proprio perché Dio, il suo Santo Spirito, è onnipresente.

Quando l’anima di una persona è in balia del potere, dell’odio, del male, dell’infedeltà, si chiude nel brivido oscuro della perdizione, dove il più delle volte se non interviene personalmente Dio attraverso la sua Santa Grazia la vita di questa anima si perde.

Nella bibbia c’è un passo che dice: “ Non abbiate paura di coloro che uccidono il corpo ma piuttosto abbiate timore di colui che ha il potere di far perire l’anima” cosa vuol dire questo?

Secondo me sono ben chiare le Sante parole e dicono: attenzione! C’è colui che ha creato la vita, i cieli, la terra, e ogni cosa che comunque giudicherà tutti secondo un giudizio d’Amore, chi si trova in una situazione in cui compie le opere del diavolo e non si converte realmente in colui che compie le opere buone e cioè Dio, perde l’anima e definitivamente non ha più possibilità di vivere in eterno come promesso da Gesù.

Nella storia quanti martiri innocenti e Santi sono stati uccisi o quante persone innocenti sono stati uccisi!

Ecco che Dio ci dice non abbiate paura di coloro che uccidono il corpo, potrà sembrare che il male abbia sconfitto il bene, abbia con prepotenza affermato il suo potere sulla vita, ma in verità tutti coloro che sono periti in Dio come ad esempio anche per i tanti ebrei nell’olocausto o chissà per quante altre persone innocenti, Dio nell’immediatezza li ha risorti a vita eterna.

In realtà le cose che noi pensiamo possono e non possono essere vere se non con l’intuizione di aver ascoltato nelle profondità del cuore le parole che introducono l’uomo in spazi nuovi, dove non hanno nulla di scontato o prevedibile rispetto a quello che normalmente propone o offre la vita terrena.

La delicata sensibilità dell’essere umano è del tutto corrotta e questa situazione pone la nostra vita in una sorta di virtuale realtà in quanto, l’anima ha la tendenza dinamica verso la traiettoria che si definisce e completa al vertice dei vertici, cioè in Dio.

Mentre il materialismo crea difformità enormi e ingiustizie indiscriminate, allungando distanze tra le diverse realtà umane.

Il misticismo trascendentale dell’essere spirituale spalanca orizzonti dove l’infinito diventa indefinibile e nel contempo, l’anima contemplativa viene assorbita in una dimensione del tutto nuova e contrastante la materia.

Immaginiamo una candela, la fiamma sciogliendo la cera prima o poi terminerà di rimanere accesa eppure se la fiamma la si alimenta con l’ossigeno aumenterà la sua capacità di combustione con i combustibili.

L’elemento fondamentale perché avvenga che la fiamma trovi spazio per crescere è l’ossigeno e il combustibile!

Per l’anima umana l’elemento fondamentale per crescere nello spirito è lo Spirito Santo, la preparazione a questa crescita ce la dona Cristo.

Gesù, disse: “Il figlio dell’uomo verrà condannato e ucciso, ma dopo tre giorni Dio lo farà risorgere”

Se Gesù non fosse morto in croce e risuscitato, noi tutti non avremmo ricevuto lo Spirito Santo.

Ce lo dice lo stesso Gesù quando ci dice: “In verità vi dico il regno dei cieli è qui in mezzo a voi e ancora, io sarò con voi fino alla fine dei tempi”.

Liberi di sentire tutte le emozioni “questo è il motto dell’ideologia del momento” e poi?

Cosa resta?

Nelle nostre convinzioni, molto fragili dal punto di vista umano, le persone tendono a sperare in una speranza consumistica, dove tutto ciò che si può sfruttare al meglio in questa vita la si desidera a tutti i costi per poter in fine sentirsi soddisfatti, ma non è altro che un’illusione!

La vera speranza non la si trova nella ricchezza delle cose terrene ma nella ricchezza dei valori umani, cristiani, spirituali, la speranza del domani, del futuro, del mistero trascendentale che opera in noi è in continua ascesi per coloro che credono in Cristo.

Se non si ha la capacità di portare il bene nella pratica di tutti i giorni e quindi di materializzare questo bene in opere non bisogna demoralizzarsi o pensare che il bene che si sente dentro ad esempio non serva a nulla!

L’anima che si pone in uno stato di attesa è comunque un anima vigile, attenta!

Gesù ha detto: “Pregate e vegliate perchè non conoscete quando verrà l’ora” anche se nella vita personale di ognuno di noi sembra che tutto ciò che si muove è a favore di interessi materiali non bisogna far si che venga abbandonata la Grazia del bene in quanto come tale è un dono che Dio concede alle anime che hanno disposto il loro cuore alla venuta dello Spirito Santo.

Sempre Gesù ha detto: “tutto ciò che entra dalla bocca non contamina l’uomo, ma è ciò che esce dal di dentro dell’uomo che contamina” infatti è dal cuore che nascono le intenzioni cattive e che contaminano l’uomo. Quando noi compiamo il bene non lo compiamo grazie a noi ma grazie a Dio che trova dimora nei cuori di chi lo ama, in questo caso il cuore diventa tempio di Dio dove l’anima della persona che riceve la grazia della presenza dello Spirito Santo diventa strumento dell’Amore del Signore.

Questo Amore anche se trova ostacoli emana la luce della presenza salvifica della grazia di Gesu Cristo nostro Signore.

Non è necessario compiere opere grandi per potere essere testimoni dell’Amore di Cristo ma anche attraverso piccoli segni e gesti si compie la volontà di Dio.

La parola è già uno strumento che il Signore adopera in noi per far conoscere il suo Amore, e questo avviene attraverso l’evangelizzazione, la conoscenza di Gesù Cristo figlio di Dio.

Due Angeli in veste bianca si posero uno ai piedi e l’altro al capo del mio letto in ginocchio pregavano e io non ero capace di vedere il loro volto in quanto erano coperti dal bianco cappuccio, stavo sognando ma questo sogno è rimasto un ricordo vero, come se fosse accaduto realmente, infatti io credo che attraverso i sogni si possono ricevere messaggi ben precisi e poter realmente vedere persone che sono in cielo o fatti che sono accaduti o che dovranno accadere in futuro.

Gli Angeli sono creature infinitamente sensibili e sono sicuro che queste anime senza confini si trovano ovunque, tempi fa non sentivo, oppure non era ancora così percepita in me la presenza del mio Angelo custode, c’e l’ho avuto sempre al fianco e anche se credevo in lui in me non era ancora maturata la consapevolezza della sua reale presenza.

Ultimamente mi sono trovato a leggere un umile opuscolo dove dei Gesuiti hanno approfondito lo studio degli Angeli e io sono rimasto molto colpito da quello che si conosce a riguardo di queste creature luminose.

Intanto anche se io non ho avuto grosse nozioni in merito all’argomento sugli Angeli, con quello che c’era scritto in quel opuscolo mi sono trovato in molte cose era come se io già conoscessi quei particolari che evidenziavano i Gesuiti dell’esistenza e del come sono fatti o del come si muovono e o in che modo si possono manifestare nella vita di ognuno di noi gli Angeli.

Gli Angeli sono creature spirituali dove contemplano il volto irradiante di Dio e per questo motivo il corpo spirituale degli Angeli è avvolto dalla luce costante dello Spirito Santo “ Luce di Dio che emana nel suo splendore infinito lava incandescente, di un Amore incorruttibile e sempre eterno, per la vita”.

Queste anime spirituali cioè gli Angeli in condizioni a noi sconosciute e per motivi che noi non possiamo comprendere o non ci è data la possibilità di conoscere in precisi momenti della nostra vita si possono anche manifestare in corpo materiale.

Il moto degli angeli è senza limiti di tempo e di spazio, quando avviene un evento quale la comparsa di un Angelo in carne ed ossa non avviene mai per un tempo lungo, oppure se quel Angelo destinato a quella persona, sempre per grazia di Dio, si manifesta corporalmente lo fa per breve periodo di tempo, dando indicazioni indispensabili alla persona destinatagli da Dio.

Queste indicazioni possono cambiare la vita delle persone e condurle ad una vita migliore che tende ad avvicinarsi alla conoscenza di Dio.

Avvolte può avvenire che un Angelo affianchi una persona anche solo per un giorno e magari a frazioni di tempo, cioè lo si vede, gli si parla e lui si pone in una condizione d’ascolta, poi durante la giornata magari lo si perde di vista e si pensa chissà chi era quella persona gentile e misteriosa, le persone che hanno ricevuto la grazia di poter vedere materialmente un Angelo hanno assunto in se la scia di un avvenimento eccezionale che si differenzia da tutti gli altri incontri normali, in poche parole un incontro a carattere eccezionale che ha lasciato un impronta indelebile.

Quando un essere così meraviglioso come l’Angelo si rivela ai tuoi occhi non comprendi immediatamente che si tratta di un’anima spirituale proveniente dalla realtà trascendentale, anche perché la vedi in carne ed ossa quindi la possibilità di riconoscerlo avviene in un secondo momento quando l’Angelo è già dipartito dalla sua missione.

È chiaro che vi sono state persone come ad esempio i Santi che hanno avuto il dono di poterli vedere nelle visioni d’estasi, come hanno potuto vedere anche la Madonna o Gesù, ma stiamo parlando comunque di quegli avvenimenti mistici che per grazia di Dio hanno ricevuto solo determinate anime.

A chi non è accaduto di dire delle parole come: “Era proprio un Angelo, una persona speciale, buona, altruista, generosa tutto questo è detto per chi ha lasciato in questa vita il segno delle sue azioni buone, o perché era una persona buona, oppure per i bimbi che sono anime innocenti e che faranno parte della schiera degli Angeli di Dio”.

Ma quando si parla di quelle anime che sono dipartite da questa vita all’altra e sono diventati nel regno di Dio degli Angeli, si parla di quegli Angeli che sono al nostro fianco e che sono stati assegnati ad ognuno di noi secondo i disegni di nostro Signore.

Quindi l’Angelo che si manifesta corporalmente è il tuo Angelo custode che per un motivo ben preciso ha lo scopo di lasciare in te quel alone d’esperienza mistica, quel punto interrogativo che per tutta la vita te lo porterai con te e che ti accompagnerà sempre fino al giungere della verità.

Anni fa in ospedale incontrai una conoscente che era stata ricoverata per gravi motivi di salute e al suo fianco c’era una persona, lei me lo presentò e mi disse che era il suo ragazzo.

Ci mettemmo un po’a chiacchierare, io parlavo più con lei che con il suo ragazzo in quanto lui era di poche parole, allora questa mia conoscente che è poi una collega di lavoro, mi disse che il suo ragazzo era un chirurgo.

Questa mia collega mi disse che il suo ragazzo non la lasciava mai era sempre al suo fianco e specialmente in quei momenti.

Dopo alcuni anni ho rincontrato questa mia collega ed era in forma con le lacrime agli occhi mi disse sai ora sono guarita ma dopo che sono uscita io dal pericolo di quella malattia si è ammalato il mio ragazzo e purtroppo è morto.

Questo suo ragazzo che l’aveva conosciuto appena da un anno circa e che gli era stato sempre vicino aiutandola e sostenendola a superare la cruda realtà della malattia proprio come un Angelo in breve tempo dipartì da questa vita alla vita eterna.

Infatti senza che io dissi niente la mia collega mi disse era davvero un Angelo, una persona speciale che ha lasciato il segno profondo di un incontro unico ed eccezionale.

Quando l’anima di una persona è disposta a compiere il bene si riveste di quelle ali bianche che solo agli Angeli viene attribuito.

Noi già possiamo in questa vita far parte di quella schiera di Angeli che compiono azioni buone per aiutare il prossimo e per aiutare noi stessi al passaggio definitivo da questa vita fino all’altra attraverso la metamorfosi da corpo corruttibile a corpo incorruttibile e cioè in un anima spirituale dal nome “Angelo”.

Dio si compiace dei figli che faranno parte della sua schiera di Angeli anche perché il Signore nella sua Misericordia vuole la salvezza di ogni anima e per questo motivo, Dio ha inviato il suo figlio unigenito Gesù Cristo a riscatto della vita dell’umanità.

Il giudizio di Dio è un giudizio che si basa sull’Amore e sulla misericordia, non è un giudizio come l’umanità pensa ma un giudizio definitivo per ricevere il premio della vita eterna e per contemplare il volto misericordioso del Padre che ha generato la vita, ha generato noi, i suoi figli.

Quante forze contrastano il libero volo dell’anima nell’immensa aurora della pace, dell’amore e della libertà.

Sono davvero tante le forze del male, hanno caratteristiche che si differenziano da momento a momento, sembra quasi come se queste forze del male studiassero la sensibilità degli animi per poterle poi ingannare e raggirare, nella speranza di esasperarle e trarle nella rete della perdizione.

C’è poco da fare l’anima è in continua lotta contro il male per la conquista del bene, quel bene che sarà per l’anima il mezzo per poter sconfinare i confini dove si trovano coloro che invece hanno preferito arrendersi e fermarsi senza poter andare oltre.

L’anima che si arrende innanzi al male è l’anima che ha già scelto di consegnare il suo futuro destino in balia del male anziché, scegliere di superare quei confini per entrare nella vita eterna e diventare uno dei tanti Angeli di Dio.

L’approssimarsi dei giorni in cui uno dovrà fare i conti con la sua caduca età, vedere il proprio corpo che si corrobora attraverso il passar del tempo e che come spada affilata questo tempo veloce divide in due la storia di ogni persona, suscita ad uscir fuori dal proprio cuore la coscienza delle azioni commesse, quasi una sorta di auto confessione, l’anima diventa sempre più sensibile all’avvicinarsi dello scadere del tempo per la dipartita e quasi come se avesse una sua consapevolezza intrinseca soffre per la sua condizione di arresa.

Nel momento in cui l’anima si arrende innanzi alla consapevolezza della sua dipartita si eleva oltre i confini del trascendentale si porta con se tutta la sua storia il suo vissuto ed è proprio in questo suo pezzo di storia, di vita,che ci si presenta in un punto indefinito dell’universo quasi come per poter passare in un altro stato dove è necessario presentare alla dogana i propri documenti validi per poter passare oltre, così penso sia per chiunque.

Alcune avvenimenti mistici possono essere concessi e vissuti con un preciso scopo e cioè di tramandare il messaggio ricevuto a chi è in cerca di verità.

Quando si porta con se il lieto annunzio del vangelo di Cristo si diffonde la fede ricevuta e con essa tutte le esperienze personali vissute nella fede.

Gli Angeli di Dio scenderanno in terra e quando questo avverrà tutti potranno vedere la maestà del Signore, in quel giorno già predestinato da Dio al compimento definitivo della storia i cieli si apriranno e la gloria di Dio Padre si manifesterà al mondo intero come evento ultimo dell’Amore che possiede l’ultima parola “Vieni Signore, vieni Signore Gesu’”!

Lo squarcio dei cieli sarà come quando la federa di un cuscino si strappa e dal di dentro fuori escono leggere piume bianche che cadono giù lentamente così gli Angeli discenderanno e il Signore verrà in gloria sulle nubi come descritto nella apocalissi di San Giovanni.

Il timore di un evento inaspettato e di grande consistenza mistica trascendentale è umanamente percepito con quel sentimento di timore, ma Gesù ci dice di non aver paura perché chi sarà saldo nella fede vivrà in eterno e sarà allietato, cioè soccorso dalla forza dello Spirito Santo che procurerà nell’anima delle persone che credono in Dio un sentimento di gioia serena e letizia.

Questo sentimento di gioia serena è scaturito dalla contemplazione di Cristo Re che viene in gloria sulle nubi del cielo, la visione della luce dell’Amore, questa luce certamente diversa da quella percepita dall’occhio umano in quanto è la luce del Risorto.

Cristo Gesù ci ricorda ancora: “Pregate, vigilate, state attenti ai segni dei tempi perché sono vicini più di quanto si possa credere”.

La concezione del tempo per Dio non è la stessa di quella degli uomini e questo concetto lo ripeto più volte anche negli altri scritti, 1000 o 2000 anni per Dio sono come un battito di ali mentre per noi sono un eternità. Gesù ha detto di non credere a chi afferma che la fine dei tempi si verificherà in date o anni della storia ipotizzati dall’uomo in quanto anche se si potranno prevedere eventi naturali in quanto l’uomo ne ha la facoltà, quel giorno unico e Glorioso quale la manifestazione del ritorno di Cristo insieme ai suoi Angeli è riservato solo ed unicamente a Dio, ce lo dice Gesù: “Solo il Padre conosce l’ora e il momento a nessun altro è concesso tale segreto se non al Padre”.

Quindi la cosa più importante che tutti dovrebbero pensare e farne parte della propria consapevolezza è l’impegno ad essere fermi nella fede , lo sappiamo bene la vita è una continua lotta tra il bene e il male, avvolte compiamo azioni per le quali ce ne pentiamo e innanzi all’altare di Cristo riceviamo la Santa eucaristia “il corpo di Cristo per rinnovarci e crescere nella fede e nella forza del cambiamento a creature nuove” San Paolo ci dice le cose vecchie sono passate ne nascono delle nuove in Cristo Gesù questa è la risposta al nostro cammino verso la patria celeste, rinascere a creature nuove in Cristo nostro Signore.

La rinascita a vita nuova è possibile sperimentarla già in questa vita abbandonando in noi ciò che era di vecchio.

Anche se il Signore non abbandona mai i suoi figli l’uomo vecchio aveva abbandonato consapevolmente o inconsapevolmente l’esistenza di Dio vivendo da solo senza la sua compagnia.

Quando la persona abbandona l’uomo vecchio lo fa per una nuova vita e non per una vita comune di tutti i giorni ma per una dimensione del tutto diversa da quella terrena quasi come se la vita fosse già proiettata al cielo tra gli Angeli dell’eterno Padre.

Questo cavarsi di dosso la personalità corrotta dell’uomo vecchio fa si che la vita dell’uomo si uniformi in quella di Gesu’, l’anima della persona che ha spogliato tutto se stesso rinasce a vita nuova e acquisisce in se la reale conoscenza di Cristo facendo esperienza già in terra della presenza viva di Dio in mezzo agli uomini.

Il cuore, l’anima e la mente dell’uomo, sono in simbiosi, quando non sono in contrasto tra essi e questo equilibrio così sottile viene ristabilito in continuazione con la forza della presenza di Gesù nel nostro cuore.

Il cuore dell’uomo è infatti il tempio di Dio, Dio non è invadente, prima di entrare nell’intimità di un’anima bussa alla porta del cuore e se la porta del cuore si ostina a rimanere chiusa Dio lascia che l’uomo faccia la sua esperienza della solitudine profonda della nullità.

A questo punto gli Angeli di Dio scendono in azione tenendo stretti a se quelle persone che hanno abbandonato il dono della fede o per quelle persone che si reputano atei e non hanno accolto la chiamata di Dio.

Gli Angeli non lasciano mai queste persone come del resto lo fanno per tutte le anime, così sono costantemente vicini e costantemente in preghiera per la loro salvezza ma in particolar modo la loro missione è di fare tutto il possibile perché queste anime tornino a Dio.

Dio stesso invia i suoi Angeli al fianco dei suoi figli, ogni essere umano è figlio di Dio.

Ci avviciniamo sempre più ad una serie di eventi incontenibili che incombono la storia della umanità e per chi ha posto il senso della vita in Dio è maggiormente attento ai segni che giungono dall’alto in basso, dal cielo alla terra, dallo Spirito Santo al cuore dei fedeli.

Ultimamente, secondo me, si stanno aprendo le porte del cuore di molte anime e questa apertura rende il lieto annunzio di una nuova storia in cui si adempiranno le promesse di Cristo come ad esempio di una pace duratura e di una maggiore consapevolezza della piccola fragilità dell’uomo.

Con ciò Gesù ci dice di porre fede in lui e non soccombere alle tentazioni delle illusioni diaboliche in quanto tutto ciò che può sembrare apparentemente conquistato anche per il bene trama in fine la trappola dell’inganno e non perché il risultato finale della conquista del bene sia il male ma perché l’uomo mette innanzi a se l’onore di aver compiuto questo bene per merito suo ponendo Dio al secondo posto.

Quando le anime si gonfiano di elogi per aver compiuto il bene è perché Dio ha agito in loro donando la possibilità di compiere le opere giuste l’umanità tornerà a dare merito di tali doni per l’azione dello Spirito di Dio e comprenderà la solitudine dentro le opere compiute qualora non le attribuirà a Dio, in quanto Dio è la sorgente dell’Amore universale.

Mi svegliai da un sonno che lasciò in me traccia di un mistero così incerto, ricordo, quando stanco mi tuffai sul mio letto e mai come in quel momento entrai nel mondo dei sogni.

In questo mio sonno profondo, sognai che volavo su! In cielo, e dall’alto potevo guardare i tetti dei palazzi, la gente che passava, muovevo le mie braccia, scendevo e salivo dal cielo come un’anima libera.

Mentre sorvolavo la terra ad un preciso istante, su dall’alto vidi un gruppo di persone che si trovavano insieme in una stradina della mia città nativa, io fui preso dalla curiosità e scesi giù in terra avvicinandomi sempre più a quelle persone, quando arrivai davanti ai loro volti vidi che erano dei bambini.

Tra questi bambini c’ero anche io, appena io vidi me stesso da piccolo in un istante fulmineo fui rapito in una scia di colori che mi trasportava ad una velocità inimmaginabile verso l’alto, questa proiezione verso l’alto non era come nei sogni ma una realtà del tutto nuova e mai vissuta in quanto ne sono certo che si trattava di un fenomeno del tutto mistico che ha lasciato un segno indelebile in me.

Fui trasportato verso l’infinito, l’indefinito confine dove mi fu concesso di fermarmi per un attimo e provare una assoluta pace indescrivibile e consapevolezza di gioia assoluta.

Restai così in quel punto, che io ho denominato confine, giusto quel poco di tempo perché io facessi esperienza di tale dono di una eccezionale rivelazione della realtà trascendentale.

Dopo poco fui risucchiato giù sempre a grande velocità, ma senza quelle luci meravigliose e per di più accusavo in me una sofferenza inaudita dovuta al rientro da un punto così sublime.

Quando giunsi giù mi ritrovai in un sogno completamente diverso da quello precedente e mi svegliai.

Questa esperienza, vissuta realmente, non posso tenerla riservata unicamente per me e sono certo che nel mondo vi sono altre persone che avranno vissuto esperienze mistiche come questa, o comunque se non identiche simili a quella vissuta da me, mentre magari per le altre persone che si trovano a sentire o a leggere queste rivelazioni senza aver vissuto in prima persona queste esperienze mistiche, capisco che potranno rimanere alquanto sconcertati, ma io credo che il Signore come dicevo inizialmente, sceglie le persone a suo piacimento perché possano avere esperienza di tali rivelazioni per esserne testimoni.

Le persone alle quali giungerà questo messaggio e sentiranno il fascino di tale rivelazione come dono ricevuto dovranno essere predisposte ad una apertura di cuore, perché senza la percezione del cuore sembrerà che tutto ciò che sto raccontando sembri solo una farsa.

Un cuore aperto, al Divino Amore di Dio, e ai segni che ci invia il Signore in modi e in circostanze diverse e in persone che si trovano in diverse località del mondo hanno un significato ben preciso ed è quello di “aver fede” non porre la personale esistenza in balia del caso in quanto la vita è il segno tangibile dell’esistenza creata per Amore.

La morte è invece un artefatto della ribellione dell’uomo nei confronti di Dio e di conseguenza si può dire che la morte si è materializzata attraverso l’egoismo dell’uomo è il prodotto delle cattiverie e della rivoluzione dell’uomo contro un Padre che ha creato i figli per Amore della vita.

La sofferenza è una atroce realtà, la si può intravedere che opera nei diversi luoghi del mondo, creando incertezze nel dono della speranza e solo a sentirne parlare, la sofferenza si afferma prepotentemente, quasi come se facesse da padrona su tutto ciò che domina l’esistenza dell’uomo.

Questa sofferenza vista o sentita attraverso eventi catastrofici, ingiustizie, guerre, abusi di potere, sui più piccoli e indifesi, oppure attraverso delle morti avvenute in modo violento per cause diverse sembra non fermarsi e in un niente è capace di annientare la storia e i sacrifici di una vita.

Tutto questo mette in crisi la ragione dell’uomo, ma dopo la sofferenza, dopo la morte, vi è un uomo dal nome Cristo, nostro Signore, che ha offerto la sua vita e il suo sangue dall’alto della croce, egli possiede l’ultima parola della vita eterna e questa ultima parola di Cristo avviene sempre dopo la ipotetica fine di una speranza.

Questa ultima parola di Cristo è la Resurrezione che è stata promessa alle anime che hanno fede in lui.

Se solo pensiamo che Dio dal nulla può trarre la vita, dall’impossibile crea il possibile, dalle incertezze della vita materiale crea le certezze di una nuova vita dopo la morte, dona all’uomo la possibilità di una rinascita in essere spirituale e lo fa attraverso la sua Santa resurrezione “chi crede in me non morirà e vivrà in eterno”, noi: piccoli, fragili, un puntino nell’universo potremmo percepire di che grandezza è la Maestà di Dio, dove tutto è possibile anche al di là di ogni ragionamento umano di consistenza pessimistica, la speranza in Colui che è! Garantisce la certezza di un domani senza fine.

La rinascita a vita nuova è la metamorfosi da uomo carnale a uomo spirituale, cioè in Angelo di Dio.

Gli Angeli sono creature senza confini dove hanno la facoltà di entrare in contatto con delle affinità spirituali che sono predisposte al richiamo dell’Amore di Dio.

L’emanazione della luce che riveste gli Angeli è l’Amore puro di Dio e di conseguenza gli Angeli la trasmettono ovunque si trovano e muovono attraverso le loro preghiere un flusso di energia positiva che dà forza e pace alle anime provate.

C’e una frase nel Santo Vangelo di Gesù Cristo secondo Luca 12,8-12. dove si comprende bene il ruolo degli Angeli quali custodi delle anime affidate da Dio.


Inoltre vi dico: Chiunque mi riconoscerà davanti agli uomini, anche il Figlio dell’uomo lo riconoscerà davanti agli angeli di Dio;
ma chi mi rinnegherà davanti agli uomini sarà rinnegato davanti agli angeli di Dio.
Chiunque parlerà contro il Figlio dell’uomo gli sarà perdonato, ma chi bestemmierà lo Spirito Santo non gli sarà perdonato.
Quando vi condurranno davanti alle sinagoghe, ai magistrati e alle autorità, non preoccupatevi come discolparvi o che cosa dire;
perché lo Spirito Santo vi insegnerà in quel momento ciò che bisogna dire»”.

Io penso che tutti desiderano la libertà ma bisogna chiedersi per una persona quale libertà ha più valore, quella terrena o quella definitiva dal peccato e dalla morte?

In ogni circostanza della vita la libertà viene riconosciuta qualora si considera e si rispetta la dignità di ogni essere umano in tutte le sue particolarità.

Geù ha detto: “chi segue me conoscerà la verità e la verità lo renderà libero”.

La vera libertà e cioè quella donata da Dio per mezzo di suo figlio Gesù Cristo, ha un valore in assoluto dove l’uomo viene rimodellato attraverso il corpo e il sangue di Cristo, quando Dio plasmò l’uomo e la donna dalla terra vide che era cosa buona, dopo la caduta al peccato e alla disubbidienza a Dio l’uomo ha perso la sua veste della dignità spirituale la quale Dio aveva donato attraverso il suo soffio di vita.

Ecco che dopo tutte le vicende dell’uomo nella storia delle diverse civiltà Dio dona all’uomo un’alleanza definitiva e lo fa attraverso la morte e la resurrezione di Cristo.

La morte di Cristo segno indelebile di un’alleanza eterna per la salvezza dell’umanità e la Resurrezione di Cristo per la rinascita dell’uomo a vita nuova.

Quindi chi ha fede in Gesù conoscerà la verità e assumerà in se quella veste di uomo nuovo, come se entrasse nell’esperienza viva della resurrezione di Cristo che rigenera tutto ciò che era di vecchio, di incompatibile al suo Amore.

Un pugno di terra nelle mani Sante di Dio perché l’uomo sia creato dal nulla, in questo caso si può anche dire che l’essere umano non è farina del sacco di Dio, ma ecco che nella Onniscienza Divina si compie ciò che Dio aveva già stabilito fin dalla fondazione della vita e cioè quella di farsi conoscere nella persona di Cristo in terra.

Il Signore ha voluto creare l’uomo dalla terra non perché ereditasse un figliolanza adottiva ma perché l’uomo avesse un suo avvenire e divenire nella piena libertà terrena, quando Dio discese in terra, in Cristo, allora avvenne il momento definitivo dove Dio si rivelò in persona all’umanità, l’umanità conobbe il volto del Padre, così l’uomo da quel momento in poi diventa figlio non più adottivo, ma figlio di Dio, cioè farina proveniente dal proprio sacco di Dio.

Non siamo più creature nate dalla terra ma creature rinate in Cristo e per mezzo della sua Santa Resurrezione siamo stati innalzati a veri figli di Dio.

Vi sono alcune testimonianze di persone che durante la prova della malattia hanno percepito di avere in comune con altre persone ammalate una certa affinità e sensibilità dove solidali e comprensivi fanno parte delle tante realtà di sofferenza che sono presenti nel mondo, sofferenza sia fisica che psicologica indotta da qualsiasi tipo di patologia e dallo stato in cui ci si trova a vivere quella esperienza.

Quando la persona ammalata percepisce in se la presenza di una sensibilità elettiva comune alle altre persone che vivono l’esperienza della malattia è segno che in tale persona nasce la consapevolezza interiore di una presenza viva di un qualcosa che è uguale per tutti, l’unica e sostanziale differenza tra una persona e l’altra è quella di rendersi conto che guardando dentro di se e non fuori si scorge la presenza viva di una compagnia.

La presenza viva di questa sensibilità elettiva in queste persone secondo me è il Paraclito, “il consolatore”, unico ed uguale per tutti coloro che soffrono, Gesù lo ha detto: “Vi invierò lo Spirito Santo, il Paraclito che vuol dire il Consolatore”.

“Venite a me voi che siete affaticati e oppressi e vi ristorerò”

Il Paraclito è la presenza viva della forza dello Spirito di Dio e dal momento in cui Cristo è risorto, il suo Santo Spirito dimora in noi.

La persona che si trova a vivere l’esperienza della sofferenza anche se consapevolmente può percepire dentro di se la presenza di quella sensibilità elettiva di cui parlavo prima uguale alle altre persone ammalate o che si trovano in una situazione di sofferenza fisica o psichica, inconsapevolmente può non percepire che tale presenza, di tale affinità elettiva nei confronti delle altre persone sofferenti, tradotta come la presenza di una spiccata sensibilità comune, sia in realtà la presenza Onnipresente dello Spirito Santo che agisce uniformemente nelle anime sofferenti in uguale modo sostenendo chi soffre, abbattendo la barriera della materia del corpo, uscendo allo scoperto.

Per chi intuitivamente, per grazia di Dio, capta in se la presenza della compagnia, quale dono che concede nostro Signore per superare quei momenti in cui la sofferenza sembra che faccia da spavalda padrona, si rende conto che in fin dei conti c’è chi con fermezza, frena le potenze del male, arresta la morsa da parte dell’ignobile presenza maligna che ha procurato la morte nella vita dell’uomo attraverso le lusinghe del potere, della trasgressione, generando il peccato che inevitabilmente procura la morte.

Il nome della persona che con forza e gloria si presenta nei cuori di chi soffre è Gesù, un Amore così grande da donare tutto se stesso per salvare te, me, tutti, dalla fine scandalosa e umiliante della morte!

Nei momenti in cui il corpo è logorato dalla sofferenza Cristo si manifesta apertamente in queste anime sofferenti e chi possiede il dono della fede percepisce la sua presenza che sprigiona serenità, abbandono filiale nella piena fiducia in Dio.

Tutti coloro che soffrono nel corpo e nello spirito sono anime senza confini dove troveranno la via alla libertà solo affidandosi a Dio, queste anime potranno sconfinare in verdi pascoli dove non ci saranno più ne guerre, ne morte, ne fame, ne odio, ne pianto e ogni lacrima sarà asciugata dall’Amore di Cristo, tutti vivranno in Dio da veri Angeli.

Le anime senza confini sono coloro che hanno scelto Cristo per poter vivere in eterno e conoscere il Padre, sono quelle anime che amano Dio perché sanno che Dio è il Padre che attende i figli presso la sua dimora, “Presso la casa del Padre”.

Queste anime dilette hanno scelto il meglio dalla vita e cioè la conoscenza della reale presenza di Dio in mezzo agli uomini, questa conoscenza è stata seminata nel mondo intero per opera dello Spirito Santo che ha rivelato il volto del Padre in Gesù Cristo e chiunque avrà fede in Gesù può essere sicuro di possedere la via, la verità e la vita, il viatico per superare i confini della vita materiale e sfociare nella vita nuova, quella trascendentale, nel Regno di Dio.

Una vita nuova senza confini di spazio e di tempo, fatta di eternità e di letizia in quanto tutto quel che basta all’uomo non sono le cose effimere e materiali che con il tempo si logorano e passano da questa scena, ma è l’essenziale che basta all’uomo, il duraturo, la certezza del domani vissuta in Dio nostro Padre, “Padre della genesi”.

Avrei voluto che il mondo fosse già come te anima senza confini, Angeli della pace, dell’Amore, della concordia, della giustizia, del bene, della libertà incondizionata.

Impazientemente il mondo attende questo mutamento, anche se molti ancora non osano pensare al giorno glorioso che catapulterà le logiche dell’uomo in un’ inaspettato cambiamento radicale da una esistenza

materiale a quella spirituale, comunque avverrà! Non avverrà secondo delle previsioni fatte da uomini o da civiltà antiche, potranno essere profetizzate delle date in cui potranno verificarsi dei cambiamenti a favore o a sfavore dell’umanità, ma se questo è possibile è sempre grazie al dono della profezia che comunque non a tutti è concessa e del dono della scienza che Dio attraverso la sua infinita sapienza concede all’uomo per poter progredire nel sapere, così l’umanità può prevedere e prevenire anche a distanza di tempo eventuali catastrofi geologiche o mutamenti.

Gesù, nel Santo vangelo ce lo dice chiaramente: “ quanto a quel giorno o all’ora, però, nessuno ne sa niente, neppure gli angeli del cielo e neppure il Figlio, se non il Padre, state attenti, vegliate! Poiché non sapete quando sarà il tempo.”e il mondo che geme di tante sofferenze, ingiustizie, infedeltà, sarà rivoltato come un calzino la rinascita a vita nuova sarà definitiva e la vita sarà vissuta davvero come da Angeli, privi di confini, di barriere tra uomo e uomo, tra popolo e popolo, civiltà e civiltà, vivendo in una sublime e incancellabile certezza della presenza di un Amore che oltrepassa l’impossibile, annientando i ragionamenti fermi e instabili del pensiero umano egocentrico, in una sapienza indefettibile che in tutto opera tranne che in una ragione chiusa e ottusa in quanto la sapienza è dinamica e senza vincoli e come tale assorbirà in se l’essenza della vita per ridare all’uomo una vita degna di essere vissuta, questo avverrà solo quando il mondo entrerà in una vita nuova senza confini nel regno di Dio.

Cascino antonio

gabbianoqk7gt12

Avrei voluto che il mondo assomigliasse a te “anima senza confini”!

Anime senza confini

Questo saggio lo dedico a tutte le anime che si trovano nella oscurità della sofferenza, in attesa di ali per volare al di là di ogni confine e a tutti coloro in cerca di speranza,in particolar modo ai tanti bimbi dove la loro sofferenza innocente, incomprensibile a qualsiasi ragione, veste di una ragione ultraterrena, dove tutto il soffrire sarà riscattato ad una vita nuova fatta di gioia eterna, priva di sofferenze in quanto la morte è stata per sempre annullata da Cristo nostro Signore.

La resurrezione di Cristo dona la speranza di una vita nuova, la certezza di un Amore senza fine, di una rinascita, e questa possibilità Dio la concede a tutti coloro che crederanno nel suo figlio Gesù.

Il destino dell’umanità e del futuro di ogni singola persona è nelle mani gloriose di Dio,dalla terra ci ha creati e dopo la morte il corpo tornerà alla terra ma Dio ci farà risorgere da anime terrene ad anime senza confini.

Innanzi alla morte di Lazzaro Gesù si commosse e scoppiò in pianto!

Gesù disse: ”Io sono la via, la verità, la vita chi crederà in me non morirà e vivrà in eterno”.

Cascino Antonio


Questa voce è stata pubblicata in MOVIENTO AZIONE CULTURALE LAICA CRISTIANA. Contrassegna il permalink.

I commenti sono chiusi.